A. Varisco – La soluzione dei templari

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Jacques de Molay, ultimo gran maestro dell’Ordine dei Templari venne arso sul rogo il 18 marzo 1314, davanti alla cattedrale di Parigi, sull’isola della Senna detta dei giudei per volere del re di Francia Filippo il Bello e per debolezza di papa Clemente V.

In un clima ostile ai templari, spicca l’eccezione rappresentata dal beato Rinaldo da Concorezzo, arcivescovo di Ravenna, responsabile del processo per l’Italia settentrionale ed assolutore dei cavalieri.

Il Laboratorio, interessato alla cultura contemporanea, propone a Frossasco, in provincia di Torino, nel novecentesimo anniversario della soppressione cruenta dell’Ordine il tema della soluzione dei Templari, attraverso un testo di Alessio Varisco, presentato dall’autore.

Lo fa alla luce di due considerazioni.

La prima è che il mito dei templari è ancora vivo, oggi, a distanza di novecento anni e la loro scomparsa traumatica ha avuto ripercussioni nel periodo successivo, tale da renderlo un fatto, in qualche modo, ancora vivo nella vita spirituale così come in quella economica.

La seconda è che il lavoro del Varisco esce dall’alone della mistica e della leggenda ed appartiene, a pieno titolo ad filone supportato da rigore storico e supporto documentale, meritevole di attenzione e divulgazione.

E’ quanto viene ribadito anche dalla recensione del già vescovo ausiliare di Milano, Angelo Mascheroni, che ivi riportiamo.

“Pronunciare o scrivere la parola Templari, oggi, evoca tante legendae e poi si finisce, di fatto, senza volerlo, nella leggenda.

Tuttavia il Professor Alessio Varisco, direttore di Antropologia Arte Sacra ed autore di pluri pubblicazioni sui cavalieri non solo cita i templari ma ne fa argomento per una pubblicazione dal titolo provocatorio La soluzione dei templari.

È una pubblicazione che si affida alla critica; consapevole di questa eventualità, appoggia le sue intuizioni alle fonti che ha conosciuto, sviscerato, ne ha fatto oggetto di ricerca storica, di confronto. Ora presenta nella pubblicazione il risultato di tale acribia e studio.

Reca poi, quasi a conforto delle sue intuizioni e scoperte, la figura di san Rainaldo da Concorezzo, Arcivescovo di Ravenna, che ha avuto a che fare con i templari del suo tempo e dei suoi luoghi, sia direttamente sia per il suo tipico ministero pastorale e vi ha messo nel caso la sua dimensione umana e cristiana.

Si lascia al lettore, e non può essere altrimenti, la valutazione dell’impegno di Varisco, il quale sarà grato sì per le immancabili critiche, ma soprattutto per gli argomenti che le possano giustificare.

L’augurio che mi permetto di presentare alla pubblicazione, è che possa aiutare a passare dalla leggenda attuale a una valutazione completa, serena ed oggettiva della storia dei templari, storia che ha coinvolto Papi e Re, interessi politici e finanziari, storia che possa finalmente essere maestra di vita e maestra che abbia scolari diligenti e intelligenti”.

Angelo Mascheroni, Vescovo

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