È stato Manuel Kromer, traduttore del libro e direttore della libreria Claudiana di Torino, a presentare il volume di Angela Merkel, Parole di potere. Il pensiero della cancelliera, edito proprio da Claudiana, in occasione del quarto Incontro di Studio de Il Laboratorio, la cui edizione è giunta al sedicesimo ciclo.
Emerge un quadro molto diverso rispetto a quello diffuso dai mezzi di comunicazione di massa italiana.
Certo, la Merkel è protagonista di vicende comunitarie controverse o di situazioni internazionali intricate o di equilibri bilaterali come quelli italo-tedeschi fondati su una stretta collaborazione frammista ad una gagliarda competizione in molti campi, compreso quello sportivo.
In realtà, scorrendo i suoi interventi, emergono almeno due tratti originali, che sfuggono ai riflettori mediatici nazionali accesi su di lei.
Il primo è un’attenzione alla dimensione etica ed al retroterra culturale cristiano. Le sue frequenti citazioni in questo ambito non si riducono ad un mero orpello, ma si inseriscono in una visione della vita profonda e meditata.
Il secondo è una vicinanza, anche quando è chiamata a rispondere su temi di respiro europeo o mondiale, alle vicende tedesche, concrete e locali. Emblematica l’attenzione ricorrente per la controversa situazione aziendale della Opel nei confronti della quale manifesta una partecipazione viva e preoccupata, né da politicante della clientela, ma neppure da presuntuosa e distaccata rappresentante di una comunità con cui non si intendono intessere rapporti solidali.
Insomma, una cancelliera che non ti aspetteresti e che l’incontro ha svelato nelle sue pieghe meno conosciute e, forse, più apprezzabili.
Un esempio da tener presente anche nella politica italiana.